ARSENICO E VECCHI MERLETTI

Monday, February 06, 2006

SEMPRE LIBERA DEGG'IO.....

"Sempre libera degg'io di dissacrare con gioia e gioia....."

Grazie Giuseppe Verdi e grazie Francesco Maria Piave per averci regalato questa splendida cabaletta isterica, tanto amata da noi gay melomani, che ci aiuta nei momenti di sconforto.
Ad esempio, quando facciamo le pulizie in casa e non ne abbiamo voglia ci dà una grinta e una velocità di esecuzione che in confronto le sostanze stupefacenti eccitanti sono acqua fresca.

E come ci viene bello lucido il pomello d'ottone della porta quando imprimiamo vigore, fino allo spasmo, ai polpastrelli e allo straccio seguendo la forza e il ritmo dell'ultimo sovracuto!
Quando questo viene eseguito (non sempre ahimè!).
Non ricordo mai di che nota si tratti, un SI bemolle sovracuto o forse un MI, boh, non ricordo, ma i pomelli dorati della casa ne traggono comunque giovamento.

Menzogna!
Chi mi conosce sa che detesto fare le pulizie di casa e che le delego sempre agli altri.

Mi sono permesso di modificare alcune parole della cabaletta tratta dalla Traviata perché così la sento più vicina a me e più attuale.

Molti musulmani si lamentano per la dissacrazione, attraverso la satira vignettistica, del loro caro (non a me) profeta.
Il Vaticano risponde alla richiesta dell'Arabia Saudita (ricordate il post di qualche giorno fa?!)
affermando che la violenza non è mai tollerabile ma che non bisogna offendere nessuna religione e i simboli che manifesta.

Certo la Cardina-lessa Ersilia Tonini (infatti quella lì ormai è buona solo per il bollito) può, ad esempio permettersi, com' è accaduto recentemente, di dire che gli omosessuali sono malati e che è una sventura avere un figlio gay, sollevando le giuste ire e lo sfogo della madre di un ragazzo gay, ma nessuno può permettersi di toccare i simboli religiosi, i dogmi e le altre scempiaggini infondate delle religioni .

SENTIRCI DIRE CHE SIAMO SESSUALMENTE E MENTALMENTE MALATI E CHE I NOSTRI GENITORI SONO SFIGATI CHE COS'E' UN COMPLIMENTO?

Beh, io personalmente non lo prenderò come tale però non mi sporgerò dal pulpito per lanciare anatemi, né brucerò chiese per questo, sempre perché, ci tengo a sottolinearlo, tutto ciò non fa parte delle mie radici culturali, né della mia generosa educazione sentimentale da boudoir.

Non amo fare le pulizie di casa ma mi piace ricordare a tutti le cose più o meno linde del nostro bel Paese.

Molto pulito dev'essere il posteriore del nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi visto le innumerevoli, lunghe, umidicce e operose lingue (soprattutto dei dipendenti di Mediaset) che si sono prodigate in questi giorni, di fronte alle telecamere, a pulire il bel sederotto tondo della loro grassa ape regina.

Tutti giù a sperticarsi con i complimenti e le lodi.

Ciò mi ricorda quell'imperatore di Andersen che sfilava, tronfio, narciso e nudo di fronte ai suoi sudditi, non sapendo di esserlo e credendo di indossare gli abiti più belli e più ricchi del mondo che due sedicenti sarti truffaldini gli avevano confezionato per estorcergli del danaro.

Il potere della suggestione e dell'inganno (benefico e saggio in questo caso) avevano convinto il sovrano, i gran ministri e il popolo tutto che questi abiti esistessero veramente, ma la voce dell'innocenza (e della ragione, aggiungo io) di un bambino aveva fatto crollare tutto il castello di carte svergognado l'imperatore e mostrandolo nudo, quale era realmente, al pubblico ludibrio .

Perché la favola finisca in questo modo, però, bisogna che esista ancora il senso della vergogna, ma purtroppo, in questi ultimi cinque anni la verecondia, in Italia, è stata nascosta sotto il tappeto grazie alla censura e alla piaggeria di certi ruffiani.