ARSENICO E VECCHI MERLETTI

Friday, January 27, 2006

Oggi c'è stata l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2006 e il Primo Presidente della Corte di Cassazione

Nicola Marvulli ha letto la "Relazione sull'attività Giudiziaria nell'anno 2005".

Non posso e non voglio commentare i contenuti della relazione, vi parlerò di altri aspetti.

In prima fila, insieme alle alte cariche istituzionali dello Stato Italiano, (una "Repubblica democratica" parlamentare, per chi se lo fosse dimenticato perché troppo preso da altre vicende televisive del genere Grande Fratello) c'era il Cardinal "Ruina d'Italia" e un altro prelato di alto grado (credo un vescovo) di cui non conosco il nome.

La prima parte dell' Art. 3 della Costituzione Italiana recita così:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."

Allora perché a presenziare a queste riunioni importanti ci sono solo i rappresentanti della Chiesa Cattolica?

Si parla sempre ipocritamente di radici giudaico-cristiane della cultura europea ma rabbini non se ne vedono mai in queste manifestazioni (anche se oggi è il 27 gennaio, Giorno della Memoria dell'Olocausto), per non parlare dei rappresentati delle altre religioni o degli atei, però siamo un Paese democratico.

Visto che le fedi religiose sono molte la cosa migliore sarebbe non invitare nessuno per non far torto ad alcuno.
In uno Stato laico non sarebbe una cosa tanto straordinaria.

Siamo democratici anche se i magistrati della corte di cassazione sono quasi tutti maschi e così le altre cariche ai vertici dello Stato.

Secondo me le quote rosa (possibilmente nel 50%) andrebbero estese a tutti gli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale.

Se fra i miei lettori ci fosse un costituzionalista, ma ne dubito, mi spieghi per cortesia perché nel 2006 ciò non sia ancora possibile.
Nuovo appello di Amnesty International

Se non lo conoscete già guardatelo e firmate l'appello

GRAZIE

http://www.amnesty.it/appelli/myanmar_india/index.html